Facoltà di lingue o Mediazione linguistica. Quali sono le differenze?
Per tutti coloro che vogliano studiare le lingue straniere, le strade da poter intraprendere sono sostanzialmente due: facoltà di lingue e letterature straniere o mediazione linguistica.
Quale scegliere? Quali sono le differenze?
Per aiutarvi a compiere una scelta consapevole, analizziamo in cosa differiscono i due percorsi e quali sono gli sbocchi lavorativi che offrono.
Facoltà di lingue o mediazione linguistica?
Lingue e letterature straniere è una facoltà adatta per chi desidera intraprendere un percorso di studio umanistico e filologico. In questo caso, le future possibilità professionali sono legate principalmente al mondo dell’insegnamento e della ricerca.
La mediazione linguistica, invece, è ideale per chi vuole studiare le lingue da un punto di vista tecnico e in maniera fortemente pratica.
Questo comporta delle grandi differenze nel piano studi dei due percorsi. In particolare, rispetto alla facoltà di lingue, Mediazione linguistica offre:
- un maggior numero di ore in lingua
- lo studio delle lingue in maniera approfondita che permette di raggiungere un alto grado di competenza, e di conoscenza della lingua livello C2
- lo studio di tre lingue a partire già dal primo anno di corso
Questo tipo di preparazione è spendibile soprattutto in aziende pubbliche e private, nazionali e internazionali, nel turismo, nella comunicazione e nella pubblica amministrazione.
Il Corso Triennale della San Domenico si articola in 5 indirizzi tra cui scegliere, che rispecchiano i differenti percorsi professionali:
- Management e sviluppo del territorio
- Classico per interpreti e traduttori
- Relazioni internazionali
- Adattamento dell’audiovisivo e sottotitolaggio
- Criminologia e linguistica forense
Ma quali sono, nello specifico, le professioni che si possono svolgere con una laurea in mediazione linguistica?
Dubbi sul percorso universitario?
Traduttori, interpreti, adattatori: chi sono e di cosa si occupano?
Gli sbocchi professionali principali del Corso in Mediazione Linguistica sono due: il traduttore e l’interprete. Il primo si occupa della parte scritta della mediazione, traducendo testi di vario genere (letterario, scientifico etc..), mentre il secondo di quella orale. Durante il percorso di studi triennale della San Domenico, gli studenti hanno modo di apprendere entrambe le professioni e decidere se imboccare entrambe le strade o indirizzarsi su una delle due. Al traduttore e all’interprete, si vanno ad aggiungere poi i lavori legati alla traduzione audiovisiva con le figure dell’adattatore e del sottotitolatore.
Scopriamo quindi nel dettaglio in cosa consiste il lavoro dei mediatori linguistici e in quali ambiti e contesti si può esercitare.
Adesso è arrivato il momento di partecipare ad un open day! Se ami le lingue perché non iniziare dalla SSML San Domenico?
Lavoro Traduttore
Il traduttore trasmette in forma scritta il messaggio contenuto in un testo redatto in lingua straniera, avvalendosi delle sue conoscenze oltre che linguistiche anche culturali e istituzionali. Non altera il messaggio, ma “penetra” lo spirito dell’opera originale. Il suo è un lavoro altamente specialistico che può essere esercitato sia da libero professionista che da dipendente presso aziende e agenzie di traduzione. A seconda dell’ambito a cui si è più interessati, si può lavorare in campo giuridico, informatico, letterario, medico-scientifico o audiovisivo.
Lavoro Interprete
L’interprete segue il pensiero che l’oratore comunica in forma orale, ne comprende il significato e lo trasmette in un’altra lingua. Oltre alle competenze del traduttore, deve possedere anche altre doti quali prontezza di riflessi, dizione chiara e gradevole, adattabilità immediata all’oratore e alla situazione ambientale, tatto e discrezione. Un corso pratico come quello offerto dalla San Domenico, consente non solo di imparare le tecniche e i linguaggi specialistici, ma anche di apprendere tutte queste soft skills necessarie per lavorare in qualsiasi tipo di contesto, dalle aziende alle organizzazioni internazionali. L’interprete, infatti, è spesso chiamato ad operare in contesti anche molto prestigiosi come le ambasciate, gli enti diplomatici, l’Unione Europea.
Lavoro Adattatore
Come abbiamo già accennato, oltre al traduttore e all’interprete, fanno parte del mondo della mediazione linguistica anche tutte quelle professioni legate alla traduzione di prodotti audiovisivi. In particolare, l’adattatore ha il compito di tradurre, trasporre e adattare un’opera in lingua straniera, come ad esempio un film, un documentario o una serie tv, nella propria lingua di origine. Per farlo si avvale dell’utilizzo di software professionali, come quelli per il sottotitolaggio e per il sincronismo labiale.
L’esplosione di piattaforme come Netflix, ha generato un enorme richiesta di professionisti con questo tipo di competenze. Il nostro Istituto, comprendendo con largo anticipo la portata del fenomeno, è stato tra i primi ad introdurre il curriculum in Traduzione Audiovisiva tra gli indirizzi di studio e si impegna ogni anno per proporre un’offerta costantemente aggiornata secondo le esigenze del mercato del lavoro.
Punti di forza e miti da sfatare
Abbiamo già visto le differenze tra facoltà di Lingue e Mediazione linguistica per quanto riguarda opportunità lavorative e indirizzi di studio. Ma quali sono i punti di forza nello scegliere il corso per mediatori linguistici presso la SSML San Domenico?
Innanzitutto, la presenza di classi poco numerose, che consentono ai docenti madrelingua di seguire ogni singolo studente step by step. Poi, un altissimo numero di ore in lingua, il più alto in tutto il Lazio. Infine, la presenza di laboratori linguistici e di cabine professionali per l’interpretariato, che consentono agli studenti d’immedesimarsi nella professione.
Lo studio delle lingue e la scelta di un percorso di studi come quello in Mediazione linguistica non è esente da alcuni miti. Proviamo a sfatare i più frequenti:
Per imparare bene le lingue, l’unica cosa da fare è andare all’estero?
Prima di andare all’estero, è necessario avere le basi solide che solo una formazione universitaria può dare. Pertanto, bisogna riflettere bene prima di fare una scelta così importante per il proprio futuro. Se si vogliono imparare realmente le lingue, è necessario intraprendere un percorso di studi tecnico, che preveda non solo lezioni teoriche, ma anche esercitazioni e laboratori linguistici.
Il nostro Istituto, oltre a offrire un metodo didattico pratico e innovativo, aderisce al progetto Erasmus+, che permette agli studenti di vivere esperienze di studio e/o di lavoro fuori dall’Italia.
Vuoi saperne di più? Scopri qui tutti i dettagli del progetto Erasmus+.
La Mediazione linguistica non offre sbocchi lavorativi dopo la laurea?
Questo percorso di studi, proprio a causa del suo essere così “settoriale” e pratico, ha portato la SSML San Domenico ad avere ben l’89,7% di studenti che, una volta laureati, hanno trovato subito lavoro (FONTE ALMALAUREA).
Oltre che nella traduzione e nell’interpretariato, i nostri ex studenti hanno trovato lavoro anche in altri ambiti come l’insegnamento, il giornalismo, la comunicazione e il marketing presso aziende e multinazionali.
Una laurea non garantisce di padroneggiare le lingue?
Molti percorsi universitari non garantiscono l’apprendimento delle lingue, perché privilegiano l’approfondimento degli aspetti culturali. Anche per questo motivo sono nate le SSML, Scuole Superiori per mediatori linguistici che, pur rilasciando dei veri e propri titoli di laurea equipollenti a quelli delle università tradizionali, propongono un’offerta formativa professionalizzante.
La San Domenico, oltre a un metodo d’insegnamento basato su laboratori pratici, aggiunge come caratteristica distintiva la scelta di avere classi poco numerose, che garantiscono agli studenti di arrivare alla laurea con una preparazione eccellente in tutte tre le lingue del proprio piano studi.
Se vuoi conoscere di più sulla Mediazione linguistica, scarica la nostra guida all’orientamento e partecipa al nostro prossimo Openday