Complice la diffusione della cultura K-pop, il coreano rappresenta una delle lingue straniere più ambite da studenti e lavoratori. Parlata principalmente nella penisola coreana, l’omonima lingua è ampiamente diffusa in Russia, Cina e negli Stati Uniti, ma il suo utilizzo si estende al mercato globale, imperando su economia e commercio internazionali e mediazione linguistica.
Parlato da più di 75 milioni di persone in tutto il mondo, il coreano apre infinite possibilità professionali oltre a rappresentare una grande ricchezza personale: conoscere il coreano significa viaggiare senza ostacoli interculturali verso l’Oriente, immergendosi in società e culture molto distanti dalle proprie origini.
Nonostante l’inglese, il francese e lo spagnolo restino in cima alla lista delle lingue straniere più apprese, sono in progressivo aumento i parlanti della lingua coreana, consapevoli dell’importanza strategica del Paese: la Corea vanta tutt’oggi tecnologie di fama mondiale oltre a una rinomata cultura gastronomica, cinematografica e musicale, in particolare il genere K-Pop.
Apprendere la lingua coreana: tutti i vantaggi
Saper parlare il coreano può apportare grandi vantaggi, specialmente per gli amanti della cultura locale. Per questi ultimi, imparare la lingua coreana consente di comprendere film, musica e altri contenuti originali senza necessità di sottotitoli e traduzioni nella lingua madre. Dalla cultura all’economia: come accennato in precedenza, il coreano sta progressivamente estendendo la sua influenza nel mercato globale: studiare il coreano significa governare le dinamiche commerciali senza bisogno di mediazioni interculturali.
In breve, parlare e comprendere il coreano significa anzitutto maggiore competitività sul mercato del lavoro: tale lingua straniera apre infinite porte professionali, ampliando considerevolmente le opportunità di lavoro non solo in Corea, ma anche in altre zone estere sede di aziende coreane. Tra i settori più accessibili si trovano l’ingegneria, l’automotive, il marketing, l’informatica e la telefonia mobile. Oltre alla Corea, è possibile estendere la propria domanda all’estero: al giorno d’oggi cresce sempre più il numero di aziende internazionali alla ricerca di candidati con competenze plurilinguistiche, tra cui il coreano.
Caratteristiche linguistiche della lingua coreana
Il coreano è una lingua di origine incerta. In merito, la linguistica storica si divide in due rami: alcuni studiosi la etichettano come lingua isolata, vale a dire non appartenente ad alcun ceppo linguistico; altri ricercatori la considerano figlia delle lingue altaiche, dunque dal ceppo in comune con le lingue: giapponese, turco e mongolo.
L’alfabeto coreano, chiamato hangeul, è composto da 40 lettere suddivise in 19 consonanti e 21 vocali che, combinandosi tra loro, danno luogo a gruppi sillabici. Una caratteristica distintiva a livello linguistico è visibile nell’ordine dei costituenti della frase: la struttura sintattica non è SVO (Soggetto-Verbo-Oggetto), come l’italiano, ma SOV (Soggetto-Oggetto-Verbo).
Un’altra grande differenza risiede nella totale assenza di elementi morfologicamente vuoti come articoli e preposizioni. Per specificare i vari complementi, la lingua coreana utilizza dei suffissi grammaticali da addizionare ai vari termini. Tali particelle possono tuttavia essere omesse qualora il contesto linguistico o situazionale sia sufficiente a disambiguare il discorso.
Infine, i registri linguistici: la società coreana è gerarchica e ha ampia considerazione di ciascun ruolo. Anche la lingua riflette tale riguardo e lo esprime attraverso tre registri linguistici (informale, formale e onorifico) oltre a diverse forme di cortesia a livello pragmatico: ciascun livello è utilizzato per veicolare più o meno riverenza nei confronti dell’interlocutore.
Il coreano è simile al cinese e al giapponese?
Nonostante l’apparente somiglianza tra le tre lingue all’ascolto di un parlante non nativo, il cinese, il coreano e la lingua giapponese presentano notevoli differenze non solo dal punto di vista storico, ma soprattutto grammaticale.
Anzitutto, è bene sottolineare che il coreano è una lingua fonetica, vale a dire che ogni lettera corrisponde a un fonema (un suono con un significato). In generale, le parole sono perlopiù composte da blocchi sillabici che si interpretano da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso.
La grammatica della lingua coreana è simile al giapponese mentre molti termini coreani condividono le stesse etimologie di alcune parole cinesi. Ciononostante, il coreano non è una lingua tonale come il cinese e presenta un sistema di scrittura differente dagli alfabeti delle altre due lingue.
Quanto è difficile studiare il coreano?
Spesso quando si è intenti a studiare una nuova lingua, ci si domanda sull’effettivo grado di difficoltà della stessa durante l’apprendimento. Nulla di più sbagliato: pensare alle avversità linguistiche della lingua seconda inibisce la motivazione allo studio, ostacolando di conseguenza ogni singola fase dell’interlingua.
Anzitutto è bene evidenziare che non esiste una lingua difficile universalmente valida per tutti: ogni lingua presenta semplicità e difficoltà in base alla lingua target. A seconda della lingua madre del parlante, la lingua straniera presenterà più o meno avversità; tutte facilmente superabili grazie alla costanza e all’esercizio.
La distanza fonetica e grammaticale può apparire complessa agli occhi di parlanti di lingue germaniche, come gli anglofoni, e lingue romanze, come l’italiano. Tra le difficoltà si ricordano la pronuncia a causa di suoni totalmente nuovi dal proprio alfabeto e la grammatica a causa di ordini differenti e sfumature di significato a seconda del contesto.
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